Quali sono gli sbocchi lavorativi della laurea in scienze dell’educazione?

Sei alle prese con la scelta della facoltà universitaria e ti stai chiedendo quali siano gli sbocchi lavorativi laurea scienze dell’educazione? In questo articolo troverai tutte le informazioni di cui hai bisogno in merito a questo argomento.

Sappiamo bene che la scelta del percorso universitario può influenzare tutto il proprio futuro. Pertanto è fondamentale essere ben informati su cosa aspettarsi dopo la laurea, su quali possono essere i vantaggi e gli step successivi al conseguimento di un titolo universitario.

La laurea in scienze dell’educazione mira a fornire conoscenze teoriche e competenze operative nell’ambito dei processi educativi e formativi, ovvero ad offrire ai propri iscritti conoscenze e competenze in campo sociale, educativo e pedagogico.

Nei prossimi paragrafi ti sveleremo tutto quello che dovresti sapere prima di iscriverti e quali sono gli sbocchi occupazionali scienze dell’educazione.

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Laurea in scienze dell’educazione: cos’è

Se ti stai chiedendo, prima di iscriverti ad un corso di laurea in scienze dell’educazione, cosa fare dopo, è bene che tu approfondisca prima di tutto in cosa consiste questo percorso di studi. Vediamo quindi insieme quali sono le materie più studiate e quali sono le figure professionali ad esso connesse più richieste.

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Laurea in scienze dell’educazione, cosa posso insegnare

I corsi di laurea in scienze dell’educazione possono prevedere più indirizzi. In generale però, un percorso di studi di questo tipo assicura l’acquisizione di un’adeguata conoscenza teorica, epistemologica e metodologica delle problematiche educative.

Se vuoi sapere in un corso di laurea in scienze dell’educazione cosa si studia, possiamo dirti che gli argomenti prevalentemente trattati sono pedagogia, psicologia e filosofia. Per ottenere i maggiori vantaggi da questo percorso, ti consigliamo di iscriverti ad una laurea specialistica dopo scienze dell’educazione. È infatti statisticamente dimostrato che chi prosegue gli studi in scienze dell’educazione con la magistrale ha maggiori possibilità di trovare un impiego entro 5 anni dal completamento del proprio percorso universitario.

Facciamo subito una precisazione importante: l’educatore non è un maestro elementare, per cui, a differenza del laureato in scienze della formazione primaria, non può insegnare alle scuole elementari, a meno che non abbia anche il diploma magistrale conseguito entro l’anno accademico 2001/2002.

Per insegnare nelle scuole secondarie è necessario essere in possesso di una laurea magistrale (LM 85). Solo così, infatti, è possibile accedere all’insegnamento per le classi di concorso A-18 (Filosofia e Scienze Umane) e A-19 (Filosofia e Storia).

Se ti stai chiedendo se la laurea in scienze dell’educazione è abilitante all’insegnamento, la risposta, quindi, è sì. È possibile però che per accedere alla suddetta classe di concorso tu debba integrare dei crediti formativi.

Per quanto riguarda l’insegnamento negli asili nido, dall’entrata in vigore del decreto attuativo della riforma sulla Buona Scuola (2019/2020), non sarà più sufficiente la laurea in scienze dell’educazione, ma occorrerà possedere uno dei seguenti titoli di studio:

  • Laurea in Scienze dell’Educazione con indirizzo specifico in educatore dei servizi educativi per l’infanzia;
  • Laurea in Scienze della formazione primaria, integrata da un corso di specializzazione per complessivi 60 crediti formativi universitari.

Scienze dell’educazione: i principali ambiti occupazionali

Vuoi sapere quali sono gli sbocchi lavorativi della laurea in scienze dell’educazione? Eccoti accontentato.

Sembra che i laureati in scienze dell’educazione, per tutti i percorsi scelti per la laurea magistrale, trovino facilmente lavoro. La percentuale di chi lavora, dopo cinque anni dalla laurea, è infatti in media dell’80%.

In qualità di educatori e formatori, i laureati in scienze dell’educazione possono trovare uno sbocco lavorativo nei seguenti ambiti:

  • strutture educative prescolastiche, scolastiche ed extrascolastiche;
  • pubblica amministrazione ed enti locali;
  • servizi sociali, culturali e territoriali;
  • agenzie per le attività di volontariato;
  • servizi alla persona e all’infanzia:
  • aziende pubbliche e private;
  • organizzazioni dell’impresa sociale.

Secondo i dati di Almalaurea, la maggior parte degli impieghi (circa il 39%) ottenuti da laureati in scienze dell’educazione è rintracciabile nel settore dei servizi sociali e personali.

Gli esiti occupazionali previsti dal corso di laurea in scienze dell’educazione vedono come luoghi privilegiati strutture pubbliche e private aventi funzione educativa, di recupero, accoglienza e reinserimento, come: centri e strutture socio-educative, comunità alloggio, asili nido, centri per l’infanzia, comunità terapeutiche, cooperative sociali, centri per la formazione degli adulti, residenze per anziani, centri di accoglienza, sistema penitenziario, ma anche musei e biblioteche.

Alcuni esempi di figure professionali accessibili ad un laureato in scienze dell’educazione sono: educatore nei servizi per l’infanzia, educatore sociale e di comunità, tecnico del reinserimento e dell’integrazione sociale, assistente ai disabili, assistente sociale, educatore a domicilio, formatore.

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Laurea scienze dell’educazione: sbocchi lavorativi

E con questo, almeno per il momento è tutto. La nostra guida su quali sono gli sbocchi lavorativi della laurea in scienze dell’educazione ora è completa. Adesso tocca a te fare tesoro dei consigli che ti abbiamo fornito e scegliere il percorso di studi universitario più adatto a te. Noi non possiamo che augurarti in bocca al lupo.


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