Psicologo clinico: chi è e cosa fa

Sei curioso di scoprire chi è e cosa fa lo psicologo clinico?

In questa guida ti diremo come diventare psicologo clinico, in cosa consiste questo lavoro e quali sono le responsabilità principali legate a questa professione.

La psicologia clinica è una delle principali branche teorico-applicative della psicologia.

L’oggetto di studio di questa branca riguarda comprensione e intervento delle problematiche psicologiche e relazionali, a livello individuale, familiare o nei gruppi.

Vediamo ora nel dettaglio in cosa consiste il lavoro dello psicologo clinico, quali sono le conoscenze che deve avere e quale percorso di studi è propedeutico per intraprendere questa professione.

Tutto quello che devi sapere sulla professione dello psicologo clinico

Dalla definizione di psicologo clinico al percorso di studi legato alla professione, ecco una serie di informazioni che devi assolutamente conoscere per lavorare in questo campo.

Che cos’è la psicologia clinica

Come abbiamo accennato, la psicologia clinica è quella branca della psicologia che comprende lo studio scientifico per intervenire su problematiche psicologiche e relazionali individuali, familiari o di gruppo.

La psicologia clinica si è sviluppata nei primi anni del Novecento, in parallelo all’articolazione dell’attività psicodiagnostica. Nella prima metà del XX secolo gli psicologi si occupavano soprattutto di psicodiagnostica; nella seconda metà del secolo, invece, si occupavano soprattutto degli aspetti clinici e psicoterapeutici.

La psicologia clinica è caratterizzata non solo dagli ambiti di applicazione, ma anche da una particolare metodologia d’intervento. Infatti, oltre al dato nomotetico, questa branca della psicologia può definirsi una scienza idiografica, orientata allo studio della peculiarità del singolo caso.

I compiti dello psicologo clinico

Lo psicologo clinico si occupa della diagnosi e della valutazione delle problematiche psicologiche.

Si occupa anche di psicoterapia e attività di counseling, sostegno, prevenzione e riabilitazione. Il suo obiettivo è quello di favorire il benessere degli individui attraverso la promozione di un percorso attivo di conoscenza e sviluppo del sé.

Tra le motivazioni che possono spingere a rivolgersi ad uno psicologo clinico, possiamo menzionare:

  • Depressione;
  • Ansia;
  • Disturbi della personalità;
  • Disturbi dell’alimentazione;
  • Difficoltà a gestire stress e emozioni;
  • Problemi di coppia.

L’operato dello psicologo clinico fa riferimento ad attività come:

  • Prevenzione del disagio personale e relazionale;
  • Promozione del benessere psicosociale;
  • Diagnosi dei fattori psicologici, familiari, contestuali e ambientali che generano o fanno persistere condizioni di disagio e malessere;
  • Riabilitazione nelle problematiche emotive, comportamentali e cognitive.

Solitamente lo psicologo clinico opera attraverso la conduzione di colloqui conoscitivi che possono essere, a seconda dei casi, individuali, familiari o di gruppo.

Diventare psicologo clinico: corso di laurea Unicusano

Se diventare psicologo clinico è la tua aspirazione, il corso di laurea magistrale in Psicologia clinica e della riabilitazione dell’Università Niccolò Cusano è la soluzione perfetta per te.

Dopo un percorso di studi triennale, puoi accedere alla laurea magistrale per completare il tuo ciclo di studi e specializzarti nella psicologia clinica e della riabilitazione.

Il nostro corso ha l’obiettivo di promuovere lo sviluppo delle conoscenze e delle competenze teorico-applicative nell’ambito della psicologia dei processi cognitivi, della neuropsicologia e delle neuroscienze.

La didattica, completamente erogata online su una piattaforma di e-learning attiva h24, è tenuta dai maggiori esperti e professionisti del settore, che hanno portato all’interno del corso competenze ed esperienze decennali.

Il corso di laurea si declina in due fasi di sviluppo principali:

  • La prima fase, che coincide con il primo anno di studi, prevede l’acquisizione di specifiche competenze che permetteranno allo studente di applicare i concetti base affrontati nel percorso di studi triennale;
  • La seconda fase, che coincide con il secondo anno di studi, prevede lo sviluppo di abilità diagnostiche e progettuali di interventi psicologico-clinici e riabilitativi.

Per quanto riguarda gli ambiti occupazionali, il laureato in psicologia clinica può lavorare in:

  • Contesti in cui si producono beni e servizi, come ASL, scuole (sportelli di ascolto), ospedali, consultori pubblici e privati;
  • Contesti lavorativi legati al terzo settore, come associazioni e cooperative, che realizzano percorsi di prevenzione e gestione del disagio personale o gruppale;
  • Attività autonome per la prestazione di servizi d’aiuto per individui o sistemi familiari.

Il laureato avrà, grazie alle nozioni acquisite, la possibilità di operare in diversi contesti, applicando la diagnosi psicologica e modelli teorico-operativi scientificamente validati.

Nel percorso di studi verranno trattate diverse discipline. Tra queste, menzioniamo esami di:

  • Neuropsicologia;
  • Psicologia dei processi mnestici e motivazionali;
  • Psicologia dei processi cognitivi;
  • Psicodiagnostica;
  • Tecniche di ricerca e analisi dei dati;
  • Progettazione e valutazione dell’intervento;
  • Psicologia clinica c.a;
  • Psicologia dei gruppi;
  • Psicofarmacologia o neurobiologia dei processi cognitivi;
  • Psicologia dell’handicap e della riabilitazione;
  • Laboratorio di etica e deontologia;
  • Psicologia dello sport.

Sono previsti anche stage e tirocini, al fine di favorire l’apprendimento e il riscontro pratico delle nozioni acquisite durante il corso di studi.

Al termine del percorso formativo, è prevista la redazione di una tesi di laurea e la sua discussione davanti ad una specifica commissione.

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