Lavorare nella PA dopo giurisprudenza? Le possibilità da valutare
Sono molte le posizioni lavorative che è possibile intraprendere dopo il quinquennio in giurisprudenza. Il titolo di studio in legge apre infatti le porte a molte professionalità, che vanno oltre l’avvocatura e l’ambito legale. Tra queste, vi sono gli impieghi nella Pubblica Amministrazione, il sogno di molti giovani alla ricerca di stabilità e garanzie lavorative.
Per lavorare nella PA è richiesta una formazione interdisciplinare, che consenta di conoscere e interpretare approfonditamente l’attuale scenario sociale ed economico. La laurea in giurisprudenza può aprire molte possibilità per chi desidera lavorare nel pubblico, in quanto fornisce una preparazione aggiornata, allineata ai continui processi di ammodernamento e rinnovamento.
Vediamo gli sbocchi occupazionali possibili per i laureati in giurisprudenza nella Pubblica Amministrazione.
Tributarista
Con un titolo di studio in giurisprudenza è possibile lavorare come tributarista presso la Camera di Commercio. Questo ruolo prevede che il professionista fornisca attività di consulenza e assistenza ad aziende ed enti in materia di fiscalità, contabilità e tributi.
Verifica quindi che tutti i suoi clienti siano in regola con gli adempimenti in materia fiscale e tributaria e coordina gli uffici amministrativi e fiscali interni seguendo i rapporti con i consulenti esterni. Per far ciò, ricorre ad applicativi informatici e strumenti operativi dedicati al controllo di gestione. Per la natura del suo ruolo, il tributarista deve restare sempre aggiornato sulle normative di settore relative all’azienda o ente di riferimento.
Diplomatico
Quella del diplomatico è una carriera di grandi responsabilità, in quanto spetta a lui condurre la diplomazia con uno o più altri Stati, rappresentando e tutelando gli interessi dello Stato di invio. Suo scopo è quello di mantenere dei rapporti amichevoli tra la propria nazione e quelle estere, evitando l’insorgere di situazioni di frizione o di crisi tra essi. Inoltre, il Diplomatico garantisce e tutela i propri concittadini nel Paese estero in cui opera.
Per chi desidera percorrere la carriera diplomatica, la laurea in giurisprudenza è un buon punto di partenza. Tuttavia, la conoscenza del diritto internazionale e della geopolitica non bastano. Per lavorare come diplomatico è richiesta la conoscenza di almeno due lingue straniere e il superamento di un concorso pubblico, articolato in una prova scritta e in una orale. Si può partecipare al bando fino ai 35 anni compiuti e per un massimo di tre tentativi.
Lavorare come Ufficiale nelle Forze Armate
Sebbene per entrare nell’Esercito basti il diploma di maturità, la laurea ha un ruolo di primo piano per ricoprire posizioni di maggior responsabilità. Diversi titoli di studio, tra cui la laurea in giurisprudenza, offrono maggiori possibilità di fare carriera nelle Forze Armate. Anche in questo caso, la candidatura e la selezione avviene tramite concorsi pubblici.